Biografia
Nato nel 1959, Christophe Mourthé inizia a fotografare teatri e music-hall all'età di 19 anni. Trova ispirazione in Zeffirelli, Peter Stein, Giorgio Strehler, Dario Fo, Peter Brook, Federico Fellini, che incontra e fotografa durante i viaggi in Europa.
Christophe Mourthé è un visionario, della generazione "Palace", che percepì rapidamente che le tendenze della società stavano cambiando all'inizio degli anni '80. Divenne rapidamente un precursore della scuola dei "feticisti", che sarebbe poi diventata il resto stile a sé stante. Le sue fotografie sono intrise di quest'epoca, dell'immaginario erotico e dei nuovi modi di vivere l'amore che stanno emergendo.
Anche l'industria della moda lo chiama, e collabora con le più grandi riviste come Vogue, Playboy e Lui, per le quali fotografa le modelle più alla moda, al ritmo delle sue immagini oniriche. Poi arrivano le commesse per il mondo della pubblicità, e in particolare la collaborazione con Mylène Farmer, che diventerà la sua musa ispiratrice. Attraverso il suo obiettivo va oltre l'immagine e definisce l'identità dei suoi modelli.
Christophe Mourthé non considera le donne come oggetti. Le sue fotografie non sarebbero possibili se i suoi modelli non avessero fantasie e assoluta fiducia in se stessi quando sono arrivati sul set. Non costringi una donna ad assumere una posa o ad avere un certo aspetto se non lo desidera. Christophe Mourthé ama la donna che si presta volentieri alla visione onirica che lui le rimanda.